‍“Il film è mio e ci metto tutti i conigli che voglio”.

‍Questa frase, attribuita al regista David Lynch, ha caratterizzato non solo tutto il mio percorso fotografico, ma anche tutta la mia vita. Il riferimento cinematografico è a 3 esseri umani vestiti da conigli che abitano un salotto nei suoi cortometraggi “Rabbits” e nel suo film “Inland Empire”: i conigli sono piuttosto inquietanti e abbastanza inusuali, ma “Hey,” ci dice Lynch, “il film è mio, e io ci metto quanti conigli voglio.

‍”Immaginiamo l’esatto opposto di questa attitudine, e avremo la cultura che permea Instagram: “il profilo è mio, ma ci metto quello che so che piacerà agli altri”.

Per come vedo le cose ogni fotografo o fotografa ha tre vette da poter conquistare:

• piacere a se stesso/a
• piacere al pubblico di massa
• piacere al pubblico di nicchia (gallerie, magazine di settore, curatori, collezionisti)

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Quando riesci ad ottenere tutte e tre le cose, allora complimenti. Sei Andy Warhol, David Bowie, Marina Abramovic o un altro di questi dei dell’Olimpo. La verità è che se riesci a portarti a casa anche solo due di queste carte sei molto fortunato, e molto allineato con la tua arte.
Ma l’instagrammer molto spesso sacrifica la prima vetta per la seconda: pubblica i contenuti principalmente in relazione al pubblico di massa. Piuttosto che chiedersi “questo contenuto mi rispecchia davvero?” si chiede “questo contenuto piacerà agli altri?”.