"In Italy, nothing works."
"This country is disgusting."
"We are a nation of corrupt people."
"Where will we end up?"
One day in 2018, as I opened Facebook, I found myself confronted with an endless stream of digital comments permeated by complaints and disenchantment among Italians. A seemingly endless discussion resonated (and still resonates) across the internet.
After living several years in the United States, returning to Italy brought to light the same complex challenges I had previously faced: widespread chronic pessimism, limited job opportunities despite my international education, and the skeptical gaze of "Where do you think you're going?"
On that day in 2018, on Facebook, I sensed a fracture within me, a profound weariness of perpetuating the vicious cycle of negativity.
I started asking Italians to rewrite the narrative, to suspend pessimism for a moment.
"What binds you to Italy?"
"What do you miss when you are away?"
"What is Italy to you?"
The responses to these 3 questions, a collection of moving and simultaneously lucid reflections, became the core of this project.
Over the last 5 years, I have translated into images thoughts and memories sent to me by Italians in Italy, Italians abroad, and foreigners who have moved to Italy. It has become a profound reflection on how we relate to one another - from North to South, to the perimeter of our nation, and to the very concept of 'Italianity,' which is not something that fades even when you move abroad.
The project has highly resonated within our country, and over the years it has been covered by Sky Tg24, Il Corriere della Sera, Ferrovie Italiane, Radio DeeJay, Radio M2o, SkyArte, Ansa Cultura, and many other media outlets, who have encouraged Italians to participate and send their thoughts.
“Sono nata e cresciuta a Taranto, e come tanti di noi ragazzi nati a Sud a un certo abbiamo cercato fortuna, amore, affetto, lavoro, lontano dalla nostra terra. Ho vissuto e lavorato vent'anni lontana e più che lontana, anche un oceano mi ha diviso dalla mia casa, ma ad un certo punto mi sono resa conto che la fortuna, l'amore, l'affetto e sì, anche il lavoro erano proprio a casa mia.
Mi mancava scambiare due parole con il panettiere. Mi mancavano la lentezza, il prendere con calma ogni decisione. I caffè lunghissimi.”
Valentina
“l pranzo di famiglia.
Domenica scorsa ci siamo ritrovati per la prima volta dopo tempo a casa di zio. Dalle 13 alle 17 attorno al tavolo.Il piacere di ritrovarsi, di condividere un pasto che non è solo un pasto.
Prima di tornare a casa ho guardato la tavola. I bicchieri rovesciati, le cozze scappate dal piatto, il gelato sbrodolato, le bottiglie vuote, l'ultimo pezzo di pane.Avrei voluto scattargli una foto.”
Giorgia
“l pranzo di famiglia.
Domenica scorsa ci siamo ritrovati per la prima volta dopo tempo a casa di zio. Dalle 13 alle 17 attorno al tavolo.Il piacere di ritrovarsi, di condividere un pasto che non è solo un pasto.
Prima di tornare a casa ho guardato la tavola. I bicchieri rovesciati, le cozze scappate dal piatto, il gelato sbrodolato, le bottiglie vuote, l'ultimo pezzo di pane.Avrei voluto scattargli una foto.”
Giorgia
“Dell’Italia amo la confidenza che si prendono le persone anziane in fila al supermercato, la loro gentilezza mi da la sensazione di poter avere dei nonni sparsi per tutta la penisola.”
Silvia
“La stazione, l'aeroporto, il parcheggio dell'auto. Il volto di mia madre rigato dalle lacrime e mio padre che guarda per terra per mantenere l'aria da duro ogni volta che parto dal Salento per tornare verso il nord Italia.”
Massimo
“La stazione, l'aeroporto, il parcheggio dell'auto. Il volto di mia madre rigato dalle lacrime e mio padre che guarda per terra per mantenere l'aria da duro ogni volta che parto dal Salento per tornare verso il nord Italia.”
Massimo
“Ciò che mi lega al mio paese è la possibilità di dire a un negoziante: “Mi mancano 80 centesimi, te li porto domani” e sentirmi rispondere: “Tranquilla, che non ci dobbiamo più vedere?”
Cettina
“Non lascerei mai questo paese perché si parla l’italiano, la lingua più bella del mondo, lingua nella quale hanno scritto i poeti piu incredibili della storia, spesso parlando di quanto questa terra così martoriata sia anche cosi stupenda: sto pensando a “meriggiare pallido e assorto “, mia poesia preferita.”
Irene
“Non lascerei mai questo paese perché si parla l’italiano, la lingua più bella del mondo, lingua nella quale hanno scritto i poeti piu incredibili della storia, spesso parlando di quanto questa terra così martoriata sia anche cosi stupenda: sto pensando a “meriggiare pallido e assorto “, mia poesia preferita.”
Irene
“L'Italia per me è la mia cara nonna, seduta al tavolo alle undici e trenta spaccate, con la televisione fissa su Forum, una sigaretta Merit e quell'odore sgradevole di filtro bruciato unito a un bel bicchiere di acqua Ferrarelle, e guai cambiare.”
Federica
“L'Italia per me è la mia cara nonna, seduta al tavolo alle undici e trenta spaccate, con la televisione fissa su Forum, una sigaretta Merit e quell'odore sgradevole di filtro bruciato unito a un bel bicchiere di acqua Ferrarelle, e guai cambiare.”
Federica
“L’Italia è quel posto dove si incontrano il sacro e il profano. Una statua della Vergine a guardia di un calcetto in un afoso androne di Scalea, collezioni di mazze chiodate in vendita accanto ai souvenir delle reliquie di San Francesco nei vicoli di Assisi, le modelle che sfilano davanti al Duomo di Lecce.”
Manuela
“L’Italia è quel posto dove si incontrano il sacro e il profano. Una statua della Vergine a guardia di un calcetto in un afoso androne di Scalea, collezioni di mazze chiodate in vendita accanto ai souvenir delle reliquie di San Francesco nei vicoli di Assisi, le modelle che sfilano davanti al Duomo di Lecce.”
Manuela
“Da quando sono andata via dall’Italia mi sento più legata a lei. Come si dice, quando perdi qualcosa capisci la sua importanza.
Se chiudo gli occhi, riesco a “teletrasportarmi” a casa dei nonni al mare. La mattina papà usciva presto per andare a piantare l’ombrellone in prima fila. Il nonno, dopo il tramonto iniziava a cercare le telline, noi lo guardavamo dalla riva.”
Martina
“L'essere un paese viscerale più che razionale. L’Italia è “brava, ma non si applica”.
Chiara
“L'essere un paese viscerale più che razionale.
L’Italia è “brava, ma non si applica”.
Chiara
“Italia è tradizione culinaria. Non importa da che regione vieni ma ogni italiano ha un preciso ricordo di un piatto che non sarà mai come quello che mi cucinava la mia nonna"
Noemi
“Italia è affacciarsi al Piazzale Michelangelo, respirare profondamente e sperare che Firenze rimanga sempre così.”
Giulia
“Italia è affacciarsi al Piazzale
Michelangelo, respirare profondamente e sperare che Firenze rimanga sempre così.”
Giulia
“Le signore, i telegiornali della strada”
Mimma
“L'Italia è mia madre seduta al tavolo in cucina con la settimana enigmistica, come sua madre prima di lei.”
Mariachiara
“Mi manca comprare la settimana enigmistica e dimenticarla nella borsa, ritrovarla tutta sgualcita dopo qualche settimana e cercare di finirla per prendere quella nuova.”
Marina
“L'Italia è mia madre seduta al tavolo in cucina con la settimana enigmistica, come sua madre prima di lei.”
Mariachiara
“Mi manca comprare la settimana enigmistica e dimenticarla nella borsa, ritrovarla tutta sgualcita dopo qualche settimana e cercare di finirla per prendere quella nuova.”
Marina
“Italia è guidare d’estate in campagna e fermarsi dal fruttivendolo sul ciglio della strada.
Le quantità approssimative su un’arrugginita bilancia a bracci, il totale da pagare scarabocchiato su un foglio stropicciato, qualche manciata di ciliegie in più aggiunta alla fine con un occhiolino.
E rimettersi a guidare, affondando la mano nel sacchetto e assaporando l’estate, lanciando i noccioli dal finestrino.
Jasmin
“È italiano chi si circonda di bellezza. Siamo nati nella bellezza e la cerchiamo per il resto dei nostri giorni.”
Silvia
“È italiano chi si circonda di bellezza. Siamo nati nella bellezza e la cerchiamo per il resto dei nostri giorni.”
Silvia